In lista di attesa ci sono migliaia di pazienti bambini e adulti
da “Il Gazzettino di Padova”, 21 luglio 2014
(F.Capp) La Banca del sangue di cordone ombelicale di Padova, chiamata «PDCBB»(Padova Cord Blood Bank), è incardinata nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera diretta dal professor Giuseppe Basso e si occupa di tutte le fasi che riguardano la raccolta e la conservazione del sangue di cordone proveniente da vari Centri raccolta.
Le unità di sangue di cordone conservate nella PDCBB vengono messe a disposizione dei Centri trapianto di tutto il mondo, grazie al network nazionale ITCBN che coordina l’attività delle principali Banche italiane collegandole alla rete internazionale.
L’operatività padovana, iniziata nel 1992 si è andata ampliando nel 1997 con la gestione delle raccolte solidaristiche (donazioni); oggi si articola principalmente nella divulgazione delle informazioni sulla donazione, la valutazione dell’idoneità anamnestica della madre prima del parto, la manipolazione, il congelamento e lo stoccaggio di ogni singola unità di sangue placentare idonea, la caratterizzazione (valutazione del potenziale clono genico), l’archivio dei materiali biologici, la gestione delle richieste delle unità da parte dei Centri trapianto e la loro eventuale assegnazione.
Donare il sangue di cordone è un gesto di solidarietà in quanto può consentire di salvare la vita a un bambino o a un adulto affetti da patologie curabili con il trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Nei Registri internazionali sono disponibili oltre 600.000 unità di sangue cordonale e oltre 21.000.000 di donatori tipizzati.
Nel caso in cui il sangue di cordone donato dovesse risultare non conforme ai requisiti di qualità potrebbe essere comunque utilizzato per la ricerca.
Sono esclusi dalla donazione coloro che rientrano in categorie a rischio per la trasmissione di infezioni virali causa trasfusioni, comportamenti sessuali a rischio, tatuaggi o piercing recenti, uso di droghe.